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Anche gli Amministratori di Condominio votano!

Di un nuovo Albo professionale per inquadrare la figura dell’Amministratore di Condominio e dell’attuazione, con appositi decreti, dell’Equo Compenso anche al comparto dell’Amministrazione condominiale, si sente parlare da tempo. Entrambi i temi rientravano espressamente nelle “Linee guida” dell’attuale Governo, da attuarsi entro la primavera del 2019, non a caso, già a Settembre dello scorso anno, il Sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, durante il forum nazionale dei Commercialisti, aveva dichiarato di voler – dare tutela alla professione di amministratore condominiale – e che fosse allo studio la costituzione di un Registro o di un Albo per gli Amministratori di Condominio.

Sia pure con un certo ritardo ed in approssimarsi di importanti appuntamenti elettorali, il tema sembra essere arrivato all’ordine del giorno, con l’invito, inizialmente rivolto a 21 Associazioni di Amministratori Condominiali, ad un Tavolo Tecnico da tenersi presso il Ministero della Giustizia.

Vago, generico, se non oscuro, l’ordine del giorno preparato dal Ministero nell’invito rivolto alle Associazioni, il che ha indotto alcuni osservatori a concludere che i giochi siano già stati fatti e che le decisioni siano già state prese.

In questo contesto si inserisce l’encomiabile iniziativa assunta da UNAI, nella persona del suo Presidente Nazionale, Rosario Calabrese: chiamare a raccolta i Presidenti delle 21 Associazioni convocate dal Ministero, per provare a fare il punto della situazione, cercare delle convergenze, costruire una identità di intenti e porre l’accento sulle problematiche che inquinano il settore, in vista del tavolo tecnico da tenersi presso il Ministero della Giustizia.

A quell’incontro (Roma, 29 Aprile 2019 Radisson Blu Hotel) io ero presente (n.d.r. non certo come Presidente!) e di quell’incontro, di quel clima cordiale, propositivo e proficuo, c’è solo da dire : – Ben Fatto! – a chi lo ha voluto ed a chi vi ha partecipato. La tiratina d’orecchie spetta invece a pieno titolo a chi , pur invitato, ha deciso di disertare l’incontro.

E già…perchè nulla ha nuociuto alla causa ed agli interessi degli Amministratori di Condominio, più che la divisione che per anni ha regnato tra le Associazioni di categoria. Per anni abbiamo assistito a posizioni di bandiera, all’assenza di coordinamento e, soprattutto, alla mancata elaborazione di una strategia politica comune, che potesse risultare vincente per le Associazioni stesse e proficua per noi iscritti.
Provate a chiedere ai vostri Presidenti, ai vostri rappresentanti di categoria, se correre da soli, in questo cruciale momento, significhi davvero, tutelare i propri iscritti!

Non stupisce dunque il distinguo che in questi giorni taluni fanno tra Registro Obbligatorio ed Albo, nè le affermazioni più disparate, il richiamo a presunti veti europei atti a giustificare il “nulla di fatto”, rispetto alla decennale aspirazione degli Amministratori di Condominio di vedersi riconosciuto un proprio Albo professionale.
E’ questa la politica di coloro che, consapevoli di essere un nulla al di fuori del proprio castello di sabbia, si arroccano in difesa del proprio fragile fortino per non essere annientati.

Noi, che dell’amministrazione condominiale abbiamo fatto con onore, con sacrifici e con soddisfazione, la nostra professione, noi che abbiamo arricchito il nostro sapere e la nostra esperienza spesso ultra ventennali, con ore ed ore di formazione, con certificazioni Uni, con corsi di specializzazione a pagamento e con consulenze ed affiancamento di veri esperti, sappiamo bene a chi giova il nulla di fatto, sappiamo bene per chi gioca a favore una scelta ibrida e non qualificante quale quella del Registro Obbligatorio. Tutti noi sappiamo che in decenni di colpevole deregolamentazione, il settore dell’amministrazione condominiale è diventato da un lato teatro di un virtuoso “fai da te” da parte delle Associazioni più rappresentative, che hanno per anni selezionato, formato e costruito vere e proprie eccellenze professionali e, dall’altro, terreno di conquista da parte di personaggi in cerca d’autore di vario genere. Un vero e proprio mercato alimentato dai più svariati e contrastanti interessi, ruota da tempo intorno a noi Amministratori di Condominio. Strani personaggi autoreferenziali, guru autoproclamatisi esperti della materia, vere e proprie “facce di tolla” che, pur non avendo mai amministrato un condominio, sfornano pubblicazioni, firmano “autorevoli” articoli e pareri pro veritate, arricchendo il proprio curriculum ed il proprio business e che ora corrono anche il rischio di indirizzare le prossime scelte legislative che ci coinvolgeranno! Una vera e propria galassia di “convegnisti” impegnati quotidianamente non certo ad amministrare condomini, perchè non ne avrebbero il tempo, bensì nell’organizzare tavole rotonde, dibattiti ed approfondimenti atti a far girare sui social e sulla stampa specializzata la propria bella faccia ed il proprio nome dietro ad un microfono, con a corredo loghi, sigle, scrivanie drappeggiate e l’immancabile bicchiere d’acqua per rinfrescare le fauci dalla fatica del proprio dotto bla bla bla.

L’allegra brigata su descritta, si completa di pseudo associazioni di categoria, corsifici a pagamento, figli del DM. 140, venditori di attestati un tanto al chilo, che dietro le sigle più disparate, sgomitano per accaparrarsi la propria fetta di notorietà e di mercato ma che, quanto a rappresentatività degli Amministratori di Condominio, contano al pari di una adolescenziale compagnia del muretto o di un piccolo teatrino dei 4 gatti!

E’ a questi personaggi che fa paura l’Albo degli Amministratori di Condominio, poichè nell’Albo sopravviverebbero solo le realtà davvero rappresentative e perchè un Albo porterebbe con sè l’esclusiva, la selezione, la cacciata degli improvvisati e dei delinquenti e la fine di carriere personali costruite da qualcuno sulla pelle degli Amministratori di Condominio.

Costoro vi diranno che esiste un veto europeo al riconoscimento di nuovi albi. Rispondegli che non più tardi del 2018, solo nel comparto sanitario, sono stati creati ben 17 nuovi albi di professionisti diplomati o laureati!
Costoro vi diranno che per accedere ad un albo è necessario il titolo universitario. Rispondetegli che esiste l’albo dei geometri e dei geometri laureati! Costoro vi diranno che osta all’Equo Compenso,il divieto di minimi tariffari, il veto dell’Antitrust e la direttiva Bolkestein. Rispondetegli che eventuali parametri minimi tariffari, disposti con decreto governativo, non confliggono con la Bolkestein e che l’Antitrust ha avuto la sua buona dose di – belle e chiare risposte – nella manifestazione del 2017 organizzata al Teatro Brancaccio di Roma da Cup e Rete delle Professioni Tecniche! (UNAI c’era ed UNAI vuole l’Albo! Come sono messe le altre Associazioni?)
Costoro vi racconteranno che il Registro Obbligatorio, con tanto di schedatura degli Amministratori ed indicazione del numero di stabili amministrati e del regime fiscale adottato, serve ad arginare il fenomeno dei dopolavoristi in nero, degli amministratori cd. interni e dei loro inaccettabili privilegi. Rispondetegli che per evitare queste aberrazioni del settore basterebbe modificare (che dico? E-LI-MI-NA-RE!) quella L. 220 che, al pari della Corazzata Potemkin di fantozziana memoria, merita di essere definita una “cagata pazzesca”!
Qualcuno vi dirà che per motivi di utilità sociale, anche con riferimento ad eventuali calamità, è necessario, in un fantomatico Registro Pubblico Obbligatorio, abbinare i nostri codici fiscali a quelli degli stabili amministrati. Rispondegli che il data base dei condomini amministrati, abbinato ai nostri codici fiscali è già in possesso dell’Agenzia delle Entrate, ma, soprattutto, rispondetegli che se svolgiamo un ruolo ed una funzione sociale, meritiamo forme reali di riconoscimento della nostra professione e della sua dignità. Professione e Dignità non possono prescindere dall’esistenza di un Albo degli Amministratori di Condominio e dal riconoscimento di un Equo Compenso che sia adeguato alla responsabilità, importanza e gravosità delle funzioni da noi svolte. Non vi è motivo alcuno per abdicare a questa legittima aspirazione in favore di soluzioni ibride come quella del Registro Obbligatorio. 

Siamo contrari a qualsiasi forma di schedatura pubblica che non troverebbe eguali in altri contesti professionali. Auspichiamo piuttosto la creazione di un Albo che, alla stregua di quello dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili, sia articolato in enti pubblici non economici di tipo associativo, con funzioni di TUTELA, RAPPRESENTANZA, PROMOZIONE, FORMAZIONE ma anche di VIGILANZA e DISCIPLINARI. Un Albo a cui sia obbligatorio iscriversi per l’esercizio della professione, anche con la previsione di incompatibilità e ciò, con buona pace delle casalinghe di Voghera, dei dopolavoristi, dei pensionati e delle incursioni dei grandi gruppi creditizi e societari.

Chiediamo la immediata attuazione dell’Equo Compenso e, che sia chiarita la sua appicabilità alla committenza privata. Chiediamo l’emanazione dei decreti attuativi e quindi la determinazione, in piena conformità con la Bolkestein, dei criteri per la determinazione dell’Equo Compenso, formato ad es. da una parte fissa rapportata all’entità della gestione ordinaria annuale e da una parte variabile, rapportata al numero di unità immobiliari, ma comunque con minimi invalicabili determinati in concorso con le Camere di Commercio o con l’Agenzia delle Entrate (mai sentito parlare di congruità con gli Studi di Settore?)

Riteniamo che il principio dell’Equo Compenso debba essere sancito a pena di nullità dei patti contrari, con controlli ad appannaggio dell’istituendo Albo e con sanzioni a carico del committente che, in caso di violazione, vadano, per un verso, a risarcire il professionista danneggiato e, per l’altro, a finanziare un Fondo di sostegno per gli Amministratori Condominiali. Ma, soprattutto, invitiamo a riflettere sul fatto che non vi sarà un secondo appello, non vi sarà una seconda chiamata! Se dai tavoli del Ministero, come già accaduto per la L. 220, venissero fuori soluzioni pregiudizievoli per gli Amministratori di Condominio, noi ne avremo memoria nei confronti di quelle Associazioni che non avranno sostenuto i nostri interessi ed ancor prima ne avremo memoria al momento di segnare la scheda elettorale.

Anche gli Amministratori di Condominio votano… non sono pochi….ed hanno nelle proprie mani un notevolissimo indotto economico che ruota intorno al patrimonio immobiliare privato italiano.

Pensateci…e pensateci bene!

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